Carissimi connazionali e amici,
come avrete avuto modo di notare, il Governo ugandese ha disposto la sostanziale riapertura delle attività nel Paese: trasporti pubblici (taxi e autobus con carico al 50% e uso obbligatorio delle mascherine), centri commerciali e tutte le altre attività non strettamente legate al mercato alimentare. Queste Autorità e ed il Ministero della Salute, coadiuvati dalla WHO/OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), hanno sinora gestito con sostanziale efficacia le diverse fasi della pandemia, riuscendo a contenere, con il lock-down, la diffusione del virus ed il moltiplicarsi dei casi, specie rispetto agli altri Paesi dell’Africa orientale che hanno registrato un numero di infezioni assai più significativo.
Ciò non significa, però, che si possa abbassare la guardia. Chiunque di voi abbia avuto modo di viaggiare nel Paese o all’interno dell’area metropolitana di Kampala negli ultimi giorni, avrà anche notato che con la riapertura è, purtroppo, caduto anche il più elementare rispetto delle norme sanitarie preventive: il distanziamento sociale e l’uso della mascherina sono ampiamente disattesi, anche all’interno di taxi e bus, mentre i boda-boda hanno ripreso illegalmente la normale attività accogliendo anche più di un passeggero per volta, tutti rigorosamente senza mascherina.
Tali comportamenti si riflettono, purtroppo, anche sul numero di casi, in rapida crescita: ad oggi sono 646 quelli ufficiali e nessun decesso.
Se durante il lock-down il 70% delle infezioni era riconducibile a camionisti stranieri in transito in Uganda (che hanno diffuso il Covid-19 nei distretti più vicini ai confini), ora si assiste ad un incremento di casi di contagio all’interno di villaggi e comunità, anche nell’area di Kampala.
Vorrei, pertanto, invitare tutti Voi a mantenere elevata la soglia di attenzione, continuando a rispettare il distanziamento sociale e a fare uso di mascherine (ed eventualmente di guanti) all’esterno della propria abitazione (per fare acquisti o per lavoro) e anche nella propria dimora abituale quando si viene a contatto con persone non appartenenti al nucleo famigliare (addetti alla manutenzione, sicurezza, fornitori o altro), anche se non manifestano sintomi.
Se, infatti, in Europa si va verso una progressiva normalizzazione della situazione Covid-19, la WHO fa stato di un rapido incremento di casi in Africa: sono 187.000 nel Continente, mentre il numero di decessi è salito a 5.111.
In particolare, in Uganda la WHO si aspetta una seconda ondata di Covid-19 proprio a causa della riapertura.
Da notizie odierne, il Governo ha obbligato alla quarantena tutti i Ministri, per sottoporli a test per il Covid a seguito del comprovato contagio di alcuni membri della Task-Force governativa di contrasto alla pandemia. Nei giorno scorsi si era temuto anche per il Primo Ministro Rugunda, poi risultato negativo al test.
L’aeroporto di Entebbe resta, invece, chiuso, ma vi sono agenzie turistiche private che organizzano voli (EA su Addis Abeba, Qatar su Doha, ecc.) praticamente su base settimanale, previa autorizzazione caso per caso della Civil Aviation ugandese.
Per qualunque Vostra necessità, l’Ambasciata è qui per Voi e resta come sempre raggiungibile al numero di emergenza +256 772 750 448 ed alle email consolare.kampala@esteri.it e sicurezza.kampala@esteri.it
Un abbraccio a tutti Voi,
Massimiliano Mazzanti
Ambasciatore