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Interventi umanitari e di sviluppo italiani in West Nile

L’Ambasciatore d’Italia Domenico Fornara ha effettuato una missione in West Nile per partecipare alle cerimonie di consegna di importanti progetti di ONG italiane.

A Jabara (distretto di Koboko) l’Ambasciatore Fornara ha partecipato insieme al Ministro per i rifugiati Hillary Onek alla cerimonia di consegna alle Autorità Ugandesi della scuola agricola JAVIK (Jabara Agricultural and Vocational Institute Koboko), realizzata da ACAV.

La JAVIK fu fondata nel 2008 grazie a fondi della Cooperazione Italiana e si è sviluppata grazie a finanziamenti della Provincia Autonoma di Trento.

Negli anni, anche grazie ad un accordo con l’UNHCR, la scuola ha formato oltre 10.000 contadini Ugandesi e rifugiati (prevalentemente dalla RDC), metà dei quali donne.

Il “Modello Koboko” risponde a criteri di Cooperazione innovativi. Esso armonizza l’importante nesso tra umanitario e sviluppo e mette a sistema la cooperazione governativa con quella decentrata. Il modello inoltre coinvolge positivamente il settore privato e presta particolare attenzione al trasferimento alla popolazione locale dell’esperienza cooperativa trentina: entrambi aspetti che stanno stimolando un graduale passaggio da una agricoltura di sussistenza ad una più di mercato.

L’operato di ACAV è stato particolarmente lodato dalle Autorità Ugandesi presenti. Il Ministro Onek ha voluto sottolineare come il progetto JAVIK abbia assunto un ruolo importante nella gestione dei rifugiati in West Nile, permettendone un ottimale inserimento nella società locale secondo le linee del programma RE-HOPE ma anche garantendo loro una formazione che ne permetta un rientro in patria sostenibile quando questo sarà possibile.

L’Ambasciatore si è poi recato al campo rifugiati di Rhino dove ha partecipato alla cerimonia di consegna alle Autorità del campo della componente WASH (Water and Sanitation, Hygiene) del progetto finanziato al consorzio Intersos/Amref dalla Cooperazione Italiana con il bando AICS-AID 10876 (Emergency action in health, nutrition, agriculture, water and protection and inclusion of minors in favour of refugees and displaced persons victims of the humanitarian crisis in South Sudan).

In questo contesto Intersos ha realizzato presidi igienico sanitari in diverse aree del campo profughi che serviranno una popolazione di quasi 35.000 persone.

Per approfondimenti vedi:
comunicato ACAV
sito web ACAV
– media e flyer
foto degli eventi